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"Rut"
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Introduzione al Libro di Rut

I Contenuti
Questo piccolo libro narra le vicende di Rut, una straniera che diventa figlia di Israele e prende posto nella genealogia del re Davide. Sebbene prenda il nome da Rut, a livello narrativo l'azione è portata avanti da Noemi, la suocera di Rut. Partita con la famiglia da Betlemme verso il paese di Moab, per sfuggire a una carestia, Noemi giunge al fondo della privazione con la morte del marito e dei due figli. Rimasta sola con le nuore, Orpa e Rut, decide di fare ritorno nella propria terra di origine; a lei si accompagna soltanto Rut, ferma nel proposito di non infrangere il legame che la unisce alla suocera e, attraverso di lei, al popolo di Israele e a YHWH. Il racconto, ambientato sullo sfondo del periodo dei giudici, entra nel vivo quando compare sulla scena Booz, un ricco proprietario terriero parente del defunto marito. È suo il campo nel quale Rut va a spigolare, per assicurarsi il sostentamento. Booz, attratto dalla generosità e dai sentimenti della donna, decide di sposarla, avvalendosi del diritto di riscatto previsto dalla legge del levirato. Dal loro matrimonio nasce un figlio, Obed, che la genealogia posta alla fine del libro annovera tra i progenitori di Davide, il grande re d'Israele. Per questo, Rut ha un posto anche tra gli antenati di Gesù (Mt 1,5). La narrazione si articola nel modo seguente:
Elimèlec e Noemi nel paese di Moab (1,1-5)
Noemi e Rut tornano a Betlemme (1,6-22)
Rut, la spigolatrice, nei campi di Booz (2,1-23)
Rut e Booz: l'incontro decisivo (3,1-18)
Il riscatto e le nozze (4,1-22).

Le caratteristiche
Il libro di Rut rappresenta un gioiello dell'arte narrativa biblica: per la freschezza e insieme la complessità dell'intreccio, reso particolarmente vivace dai numerosi dialoghi, che occupano più della metà del libro, per l'uso sapiente delle tecniche stilistiche ebraiche, con il ricorso a parallelismi, assonanze, giochi di parole, e soprattutto per l'abilità del narratore nel delineare, in un misto di pathos e ironia, il profilo dei personaggi, la cui profonda umanità e dignità non cancella elementi di sottile ambiguità. Oltre agli aspetti letterari, sono degni di rilievo soprattutto gli insegnamenti contenuti nel libro. Il motivo di fondo che attraversa il racconto è quello della fedeltà, fondata sui vincoli dell'alleanza.. Il rispetto dei genitori, l'amore e la delicatezza nei rapporti familiari, la pietà verso i poveri, l'apertura verso lo straniero sono tratti inconfondibili e avvincenti del tessuto narrativo.

L'origine
Il fatto che nelle Scritture ebraiche il libro di Rut appaia tra i cinque "Rotoli" (comprendenti nell'ordine Rt, Ct, Qo, Lam e Est) adoperati nella liturgia delle grandi feste giudaiche, suggerisce per la composizione un periodo piuttosto tardo della storia di Israele. Nella spirito del Secondo Isaia e in linea con l'universalismo del libro di Giona, l'autore sembra aver scritto anche per protestare contro un certo nazionalismo troppo rigido, criticando probabilmente le misure troppo severe adottate dopo l'esilio a proposito dei matrimoni con donne straniere (vedi Esd 9-10; Ne 13,23-27). La redazione definitiva è da collocare con ogni probabilità nel periodo post-esilico, intorno al V sec. a.C. La collocazione del libro di Rut dopo quello dei Giudici e prima di Samuele non appartiene alla tradizione ebraica, ma a quella greca (LXX) e latina.