nome
L'espansione della frase minima
La frase minima costituisce il nucleo della frase, intorno al quale si possono aggregare altri elementi che ne arricchiscono il significato: si parla, in questo caso, di espansione della frase minima.
L'espansione può avvenire nei confronti di entrambe le parti che costituiscono la frase minima, che sono:
- il gruppo del soggetto, che comprende tutto ciò è legato al soggetto;
- il gruppo del predicato, che comprende tutto ciò è legato al predicato.
Per espandere una frase minima ci si può servire di aggettivi o di sostantivi che svolgono la funzione di qualificare o di determinare ciò di cui si parla.
Un esempio di frase minima può essere: “Carla è partita”.
Si può avere espansione del gruppo del soggetto mediante l’introduzione di un aggettivo o di un nome:
La cara Carla è partita.
Zia Carla è partita.
L’aggettivo aggiunto (cara) svolge la funzione di attributo del soggetto.
Il nome aggiunto (Zia) svolge la funzione di apposizione del soggetto.
Anche il gruppo del predicato può sottoporsi a un’espansione dello stesso tipo.
Rispetto alla frase minima “Il ragazzo cantava” si ha un’espansione del gruppo del predicato mediante l’introduzione di un aggettivo:
Il ragazzo cantava contento.
L’aggettivo posto accanto al verbo svolge la funzione di predicativo del soggetto.
L’espansione del gruppo del soggetto ha la funzione di meglio determinare le caratteristiche di chi compie l’azione; l’espansione del gruppo del predicato ha la funzione di completare il senso dell’azione espressa.
L’espansione della frase minima può avvenire anche mediante l’introduzione di espressioni più ampie di una singola parola, finalizzate ad arricchirne il senso o a collocarla nel tempo e nello spazio.
Queste espressioni prendono il nome di complementi.
Rispetto alla frase minima “Maria è partita”, si può avere un’espansione mediante l’introduzione di un complemento:
Maria è partita col treno.
Maria è partita ieri sera.
Il complemento aggiunto svolge nel primo caso la funzione di precisare il mezzo con cui è avvenuta l’azione, nel secondo quella di precisare il tempo in cui è avvenuta l’azione.
Il termine espansione deriva dal verbo latino expandere [= allargare]; il termine complemento deriva dal verbo latino complere [= riempire, completare]; il termine nucleo deriva dalla parola latina nucleus [= gheriglio della noce, nocciolo], la cui radice è nux, nucis [= noce].

L’ attributo è un aggettivo che accompagna un nome (o un altro elemento che svolga la funzione di nome) per precisarlo attribuendogli una qualche qualità o caratteristica.
Esso concorda in genere e numero con il nome al quale si riferisce e ne assume la funzione sintattica:
Es.
Il giovane maldestro ruppe il vetro.
L’ aggettivo maldestro è attributo del soggetto e con esso concorda in genere e numero.
Ieri al salone ho visto delle macchine costosissime.
L’ aggettivo costosisssime è l’attributo del complemento oggetto macchine e con esso concorda in genere e numero.
Ogni tipo di aggettivo può fungere da attributo; gli avverbi e le locuzioni premesse all’ aggettivo costituiscono parte integrante dell’attributo.
Es.
Il mare molto agitato bloccò il traghetto.
molto agitato: attributo del soggetto.
Le tue lettere appaiono del tutto false.
del tutto false: attributo del complemento predicativo del soggetto.
Ogni nome della frase può avere più attributi.
Es.
Ho risentito un mio vecchio professore.
mio e vecchio sono entrambi attributi di “professore”.
Oltre agli aggettivi possono essere attributi:
- i participi usati in funzione di aggettivo.
Es.
Il suo aspetto incoraggiante mi confortò.
incoraggiante: attributo del soggetto “Il suo aspetto”
La nonna temeva il ritorno del nipote sciagurato.
sciagurato: attributo del complemento “del nipote”.
- alcuni avverbi e alcune locuzioni avverbiali, che prendono il nome di attributi avverbiali.
Es.
Mia sorella abita nella casa accanto.
accanto: attributo avverbiale del complemento “nella casa”.
La villa dirimpetto alla mia è abitata dall’ingegnere Rossi.
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dirimpetto: attributo avverbiale del soggetto “La villa”.
Il macellaio qui sotto vende della carne veramente buona.
qui sotto: attributo avverbiale del soggetto “Il macellaio”.
L’ attributo può riferirsi a qualsiasi elemento nominale della frase. In una frase si potrà avere pertanto un attributo del soggetto, di un complemento, della parte nominale del predicato:
Il bravissimo pianista dell’orchestra russa era diventato famoso a soli vent’anni.
Il termine attributo deriva dalla parola latina attributum, che costituisce il participio passato neutro del verbo attribuere [= appartenere, essere proprio di].

L’ apposizione è un nome che si aggiunge a un altro elemento nominale della frase per meglio precisarlo.
L’ apposizione può essere semplice, quando è costituita da un solo nome, o composta, quando è a sua volta precisata da attributi o da complementi.
Il mare Mediterraneo è molto pescoso.
I comuni mortali, risparmiatori non professionali, in una situazione di incertezza rischiano di fare investimenti azzardati
Boccaccio scrisse il Decamerone, una raccolta di novelle.
Il ministro Giolitti parlò ai giornalisti.
Vorrei un quadro di Guttuso, il mio pittore preferito.
L’ apposizione assume la funzione sintattica del nome al quale si riferisce.
Talora l’apposizione viene collegata al nome dalla preposizione da, o da espressioni quali: come, in qualità di, in veste di, quale, o, nella lingua colloquiale: quel bel tipo di, quel tesoro di, quello sciocco di…
Es.
Maria, da sposata, ha acquisito un carattere più mansueto.
Gianni, in qualità di sindaco, ha il dovere di intervenire.
Il termine apposizione deriva dalla parola latina appositio, che proviene dal verbo apponere [= porre vicino].


Apposizione
L'analisi grammaticale dell'articolo consiste nell'individuazione
della sua FUNZIONE, del suo GENERE, del suo NUMERO.
In particolare occorre stabilire funzione, genere e numero:
1) per quanto riguarda la funzione se è un articolo
DETERMINATIVO, INDETERMINATIVO, PARTITIVO;
2) per quanto riguarda il genere se è di genere
MASCHILE o FEMMINILE;
3) per quanto riguarda il numero se è
SINGOLARE o PLURALE:
Esempi:
il gatto: il articolo determinativo, maschile, singolare;
le spalle: le articolo determinativo, femminile, plurale;
un albicocco: un articolo indeterminativo, maschile, singolare;
degli alberi: degli articolo partitivo, maschile, plurale.