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Il Periodo

Il periodo e la proposizione principale
Il periodo è costituito dall'unione di due o più proposizioni collegate tra loro in modo tale da formare un'unica struttura di senso compiuto, chiusa tra due segni di interpunzione forte.
Un periodo è costituito da tante proposizioni quanti sono i predicati (verbali o nominali) che contiene.
Si considera principale all'interno di un periodo una proposizione pienamente autonoma sul piano della sintassi e del significato, tale da poter sussistere da sola come frase semplice.
Il predicato di una proposizione principale è sempre costituito da un verbo di modo finito.
Poiché la proposizione principale non dipende da nessun'altra, è anche detta proposizione indipendente.
La proposizione principale può essere usata da sola; in questo caso costituisce una frase semplice.
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I diversi tipi di proposizione principale
In relazione allo scopo comunicativo che si prefigge, la proposizione principale si distingue in diversi tipi:
• proposizione enunciativa (o informativa)
Ha la funzione di enunciare un fatto, informare, descrivere o riferire un avvenimento, esprimere una constatazione o un giudizio. Può essere affermativa o negativa; di solito il predicato è al modo indicativo. Il predicato può essere al modo condizionale quando la proposizione ha come scopo quello di esprimere un dubbio, una perplessità, oppure di fare un'affermazione in modo attenuato.
La ricchezza non fa felici.
Non farei così.
• proposizione interrogativa
Ha la funzione di porre una domanda; è sempre seguita da un punto interrogativo. Il predicato è al modo indicativo o al condizionale, nelle formule dette ”di cortesia”.
Chi sta parlando?
Mi passeresti il piatto?
• proposizione dubitativa
Ha la funzione di esprimere un dubbio, un quesito, un'incertezza ai quali è difficile se non impossibile rispondere. Per lo più ha il verbo all'infinito presente, oppure il predicato è costruito con i verbi servili dovere e potere, all'indicativo o al condizionale, seguiti da un infinito.
Dovrei starmene zitto?
Parlare?
• proposizione volitiva
Ha la funzione di esprimere un ordine, un'esortazione, un invito, una concessione, una proibizione. Ha il verbo all'imperativo o al congiuntivo presente (congiuntivo esortativo), oppure all'infinito per esprimere l'imperativo negativo.
Parlate!
Si accomodi, prego.
Non uscire!
• proposizione esclamativa
Ha la funzione di esprimere un sentimento o un'emozione intensi o improvvisi; è sempre seguita da un punto esclamativo. Può contenere un predicato o assumere la forma di frase nominale. Può presentare il verbo all'indicativo, al congiuntivo, al condizionale, all'infinito.
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Che bella giornata!
E sia!
Come lo vorrei!
Vivere così per sempre!
Quale errore!
• proposizione desiderativa (o ottativa)
Ha la funzione di esprimere un desiderio, un augurio, un rammarico; è spesso seguita dal punto esclamativo. Ha il verbo al congiuntivo. Per lo più è introdotta da interiezioni come ah, oh, dalla congiunzione se, o dalle locuzioni voglia (volesse) il cielo che…
Oh, se tu fossi qui!
Se potessi averti vicino!
Voglia il cielo che non sia vero!