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"SINISTRA HEGELIANA"
filosofica di Titolo
Sinistra hegeliana
Le differenze sussistenti fra gli allievi di Hegel si svilupparono particolarmente come reazioni all'opera di
DAVID FRIEDRICH STRAUSS Vita di Gesù (1835).
Tramite l'applicazione del metodo storico e l'evidenziazione di contraddizioni, Strauss risolve negativamente l'interrogativo di base della religione cristiana sulla verità storica dei Vangeli.
Da tale analisi, i cardini del Nuovo Testamento, se considerati quali eventi storici, risultano inattendibili.
Strauss li interpreta come rappresentazioni mitiche del popolo ebraico e considera anche il dogma alla luce di questa concezione.
La reazione alle tesi di Strauss provocò, fra gli allievi di Hegel, il costituirsi di due schieramenti:
la destra hegeliana, i cui rappresentanti vennero anche chiamati vecchi hegeliani, che conferma essenzialmente il sistema hegeliano e la sua sintesi di religione e filosofia;
la sinistra hegeliana (giovani hegeliani), che, ricercando nuove vie di interpretazione, ribalta il sistema, con la conseguenza di un capovolgimento rivoluzionario dell'ordine vigente.

In qualità di avversari politici della monarchia, i giovani hegeliani si muovono al di fuori delle università e vivono parzialmente in esilio.
I loro scritti hanno perlopiù carattere polemico, fanno riferimento alla storia contemporanea e si basano, in forme diverse, sulla critica a Hegel.
Marx ed Engels, che, nei loro anni berlinesi, sono da annoverare tra i rappresentanti del movimento, concentrano la loro attenzione sulla realtà del mondo del lavoro.
Nella sua opera principale, L'Unico e la sua proprietà (1844), MAX STIRNER rifiuta tutto quanto è sovraindividuale e sistematico e proclama una forma di individualismo anticipatore delle dottrine anarchiche.

I presupposti di questo sviluppo furono:
- la consapevolezza, presente nella filosofia di Hegel, di essere l'interpretazione della storia dello spirito occidentale, che richiedeva un rinnovamento radicale;
- la tensione del clima politico in Germania all'epoca del VormiirZ: MOSES HESS, che subì l'influenza delle teorie del primo socialismo, era convinto della necessità storica di una rivoluzione comunista;
- l'armonia creata da Hegel fra filosofia e religione, razionalità e realtà: nella sua opera maggiore, La tromba del giudizio universale su Hegel, l'ateo e l'anticristo, BRUNO BAUER sostiene come l'ateismo fosse già interno all'opera di Hegel.
Poiché il cristianesimo rappresenta una forma di estraniamento dell'uomo, nell'epoca posteriore a Hegel esso retrocederà a favore della libertà.

La figura più rappresentativa fra i giovani hegeliani è LUDWIG FEUERBACH (1804-1872), il quale, nell'opera L'essenza del cristianesimo (1841) riconduce la religione al suo fondamento antropologico.
Feuerbach individua il nucleo della religione nell'ipostatizzazione della coscienza dell'uomo, che proietta fuori di sé le caratteristiche della sua essenza come ideale illimitato, creando così gli dei: «La coscienza di Dio è la coscienza che l'uomo ha di se stesso, la conoscenza di Dio è la conoscenza della propria essenza umana».
Questo essere proiettato all'esterno acquista caratteristiche tanto più divine (ideali) quanto più l'uomo trasferisce su di esso le sue positività: «Affinché venga arricchito Dio è necessario impoverire l'uomo».
All'opposto, la religione rivela «i tesori nascosti degli uomini», cosa che rende ambivalente la posizione di Feuerbach verso di essa.
Egli mira al «rinnovamento del principio propriamente religioso (antropologico)» e non alla «totale negazione» della religione.

In altri scritti viene tentato un capovolgimento in senso materialistico della filosofia hegeliana, con esiti che esercitarono una grande influenza sul pensiero di Marx.
Fondamento di una nuova filosofia deve essere un volgersi verso il concreto e l'individuale, ai quali l'uomo può giungere solo rinunciando al puro pensiero, che Feuerbach ritiene essere un tratto saliente della filosofia moderna.
Viene rivendicato l'uomo nella sua totalità, con "testa" e "cuore".
Per cogliere la realtà sono necessari l'amore e la sensibilità.
Feuerbach rivolge soprattutto attenzione alla sensibilità; i sensi costituiscono un veicolo di trasmissione della realtà:
    «Verità, realtà e sensibilità sono identiche fra loro.»

Tramite la percezione sensoriale l'oggetto diventa conoscibile, laddove Feuerbach sottolinea che l'essenza di una cosa o dell'uomo si determina a partire dal suo oggetto, nello stesso modo in cui la luce è costitutiva per l'occhio.
La posizione di Feuerbach si differenzia dal puro sensismo in quanto egli pone l'uomo a massimo oggetto dell'esperienza umana.
In tal modo si apre anche la possibilità di individuare la realtà nel dialogo: poiché all'uomo è dato tramite il tu qualcosa di esperibile attraverso i sensi, attraverso il quale può confrontare la sua percezione nel dialogo, egli può verificare in tal modo la realtà del sensibile.