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XX SECOLO
Filosofia: schema dell'antico Oriente
UN ELEMENTO DISTINTIVO DEL XX SECOLO È
lo straordinario sviluppo delle conoscenze nell'ambito della tecnica e delle scienze della natura.
La fisica moderna amplia l'immagine del mondo contemporaneo ben oltre i limiti della fisica classica: la teoria della relatività e la fisica quantistica offrono una nuova visione di oggetti fisici infinitamente grandi e infinitamente piccoli.
La biologia delinea, tramite la teoria dell'evoluzione, nuove immagini dell'uomo; la psicologia, in particolar modo la psicoanalisi elaborata da Freud, introduce dimensioni sino ad allora sconosciute nell' analisi dell'uomo.
La filosofia partecipa con diverse reazioni a questi mutamenti.
Da un lato, i metodi e le conoscenze conseguiti dalla logica moderna costituiscono un presupposto per il progresso tecnico (p. es. il computer) e scientifico: filosofi come Frege e Russel ebbero una parte determinante nello sviluppo della matematica, della logica e della filosofia del XX secolo.
Dall'altro, le scienze della natura assurgono a criterio e oggetto della filosofia. Il neopositivismo pone come ideale l'esattezza e la verificabilità degli enunciati delle scienze della natura.
L'epistemologia, ovvero l'elaborazione filosofica del metodo, della struttura e dei risultati propri delle singole scienze, è, a tal riguardo, caratteristica dell'età contemporanea.
La logica come metodo e l'esattezza come fine prendono il posto delle tradizionali formulazioni filosofiche dei problemi.
I vecchi interrogativi della metafisica sono ormai considerati un impenetrabile groviglio di concetti: «Gli uomini si abituano al "disincanto del mondo",... l'adeguamento della vita emotiva alla conoscenza è compiuto.
In questo modo i problemi metafisici si risolvono da soli, non perché trovano una risposta, ma perché diventano privi di fondamento.»
(E. Topitsch) Strettamente connesso è il "linguistic turn" nella filosofia del XX secolo: l'interesse per il linguaggio, che diventa suo oggetto. In un primo momento, questo interesse si manifesta con l'introduzione dell'analisi, nel modo in cui essa venne sviluppata da Moore e Russell.
I problemi sono esposti in forme linguistiche corrette e significative; in questo modo viene evidenziato e allontanato ciò che di ambiguo si cela nei nostri enunciati.
La creazione di linguaggi ideali, assolutamente veri, è uno dei temi principali della filosofia, in particolar modo del circolo di Vienna.
In un periodo successivo verrà sviluppata la filosofia del linguaggio comune (ordinary language philosophy), che ha per oggetto il linguaggio ordinariamente usato.
Wittgenstein è uno degli esponenti principali di entrambi gli indirizzi.
L'interesse per l'uomo e per la sua realtà viene espresso da altre correnti: la realizzazione concreta dell'esistenza è al centro dell'indagine esistenzialista, che, dopo Kierkegaard, viene portata avanti, nel XX secolo, da Jaspers, Sartre e Camus.
Sartre, e, parallelamente, alcune nuove tendenze sviluppatesi in ambito antropologico (p. es. Scheler), utilizzano il metodo fenomenologico fondato da Husserl.
Esso deve fornire nuove certezze sull'essenza delle cose e dell'uomo tramite la riduzione ai processi di coscienza.
Il metodo fenomenologico ha trovato diverse applicazioni: in Merleau-Ponty, per esempio, in direzione di una rielaborazione del rapporto fra natura e coscienza.
Con Heinz Hartmann la fenomenologia dà un contributo alla fondazione di una nuova ontologia attraverso descrizioni categoriali.
Anche Heidegger, nel suo imponente tentativo di ripensare l'essere, ne utilizza alcuni elementi.
La società e la cultura vengono fatte frequentemente oggetto, nell'ambito della riflessione filosofica, di dure critiche: la filosofia della vita, soprattutto nella prima metà del secolo, attraverso il pensiero di Bergson, Simmel e Klages, indica le attività umane elementari e individua nella società contemporanea un pericolo per la dimensione umana anziché una condizione.
Il marxismo assume il ruolo di strumento della critica sociale e della necessità di una trasformazione; sulle sue basi, Lenin e Mao fondano nuovi sistemi economici e di governo che trasformano la geografia politica del mondo.
La storia diviene uno dei temi della filosofia. A. tal proposito, il compito dell' ermeneutica (rappresentata in Germania in particolar modo da Gadamer) consiste nell'interpretazione del pensiero anche nell'arco di lunghi periodi di tempo.
Accanto a queste posizioni si è sviluppata una serie vastissima di tentativi di interpretare in modo nuovo il mondo nella sua totalità.
Queste cosmologie si esprimono in caratteri matematico-naturalistici (Whitehead) o come filosofia della vita (Bergson).