img


ANTICHITÀ CLASSICA
Filosofia: schema dell'antico Oriente
Filosofia Occidentale Luogo di origine della filosofia occidentale sono le colonie greche che sorgevano sulle coste del Mediterraneo, sulla sponda ionica dell'Asia Minore e nell'Italia meridionale.

L'intensa attività di scambi commerciali che gli insediamenti coloniali greci avevano con molta parte del mondo allora conosciuto portò con sé, oltre al benessere, elementi della cultura di altri popoli e quindi nuove conoscenze quali la matematica, l'astronomia, la geografia, il calendario, la moneta, la carta.

In ambito politico, caratteristica del periodo è il passaggio, al momento ancora in fase iniziale dall'aristocrazia ad altre forme di governo (tirannide, democrazia) con relative crisi interne.

Una fase determinata dai nuovi orizzonti di pensiero viene definita come lo sviluppo «dal mito al logos» (W. Nestle).
Alle interpretazioni basate sull'esistenza di divinità antropomórfe si sostituisce la ricerca di principi razionali naturali, con i quali fare luce sull'ordine del Cosmo e sulla posizione dell'uomo al suo interno.

Si tratta, comunque, di un passaggio graduale:
il pensiero mitologico si esaurirà solo molto lentamente e caratterizzerà per un lungo tempo ancora molta parte della filosofia dei presocratici, così come di Platone.

Tratti salienti della filosofia dell'antichità classica sono:
   - la ricerca di un principio o sostanza originaria (arché) e di una legge (logos) nella quale si esprime la ragione che determina il cosmo;
   - i temi collegati al concetto di alétheia (verità):
l'essere, la verità, la vera conoscenza;
  - l'indagine sulla natura dell'uomo e sulla sua struttura morale:
la natura dell'anima,
il Bene (agathón)
e la virtù (areté);

nell'ambito della morale individuale, inoltre, il problema del raggiungimento dell'eudemonìa (felicità).



PRESOCRATICI
Sotto questo termine vengono considerati
gli eleati, la scuola pitagorica, i naturalisti di Mileto, Eraclito, i naturalisti di più giovane generazione e gli atomisti.
I SOFISTI sono in genere compresi fra i presocratici, seppure al centro della loro speculazione vengano posti l'uomo e la società e non la natura.
L'epoca in cui operarono i sofisti, che si posero lo scopo di spogliare i miti del loro valore e assunsero un atteggiamento critico nel confronti della morale tradizionale,
venne definito anche Illuminismo ellenico.

L'ETÀ CLASSICA
Il periodo fu caratterizzato dal pensiero di
Socrate, Platone e Aristotele.
Centro della filosofia divenne la città di Atene.
Socrate, la cui formazione si costruì in parte nel dibattito con i sofisti, è considerato il fondatore a di un'etica autonoma da quella comune.
Cicerone disse che egli trasferì la filosofia dal cielo alla terra.

Platone recuperò i punti nodali dell'indagine di Socrate e dei presocratici, analizzandoli sulla base della sua dottrina delle idee e dell'anima.

Aristotele è considerato il fondatore del pensiero filosofico sistematico e scientifico, che sottopone a indagine ogni ambito dell'esperienza.

FILOSOFIA ELLENISTICA
Le due più significative correnti di pensiero del periodo ellenistico, la stoica e l'epicurea,
si svilupparono all'interno di profondi sconvolgimenti storico-sociali (ascesa e caduta dell'impero di Alessandro Magno; dominio dell'impero romano) e posero l'etica al centro della loro speculazione.

La storia della Stoà (scuola degli stoici), si suole dividere in tre periodi distinti:
l'antica Stoà, i cui massimi rappresentanti furono il fondatore dello stoicismo, Zenone di Cizio e Crisippo, sviluppa e porta a completa formulazione il pensiero stoico;
La media Stoà è dominata dalla figura di Panezio di Rodi, tramite il quale la dottrina stoica fece il suo ingresso a Roma, e dal suo allievo Posidonio. Entrambi cercarono di mitigare il rigore etico dell'antica Stoà.
Infine, la nuova Stoà del periodo romano, che annoverò fra i suoi esponenti Seneca, Epitteto e l'imperatore Marco Aurelio.

Fondatore della scuola epicurea fu Epicuro, il cui pensiero è presente nelle opere di Lucrezio e Orazio.

Ulteriori correnti dell'epoca furono lo scetticismo, che sottopone ogni costruzione filosofica al vaglio del dubbio ed ebbe quale maggior esponente Pirrone di Elide,
e l'eclettismo, caratterizzato dalla tendenza a fondere in un insieme dottrine filosofiche diverse (p. es. Cicerone).

Di particolare rilievo fu l'influenza della scuola di Platone (l'Accademia) e di Aristotele (la Scuola peripatetica).

Con il neoplatonismo e con l'opera del suo più illustre rappresentante, Plotino, la filosofia raggiunge nuovamente altissimi livelli.
Boezio, infine, riordina e sistematizza il patrimonio classico per consegnarlo al Medioevo.

La filosofia cristiana (Sant'Agostino e la patristica), i cui albori risalgono all'ultimo periodo dell'epoca classica, viene comunemente trattata insieme alla filosofia medievale.

Il pensiero occidentale si costruì incontestabilmente sulla civiltà greca, le cui problematiche furono di continuo riprese e sviluppate.